lunedì 24 settembre 2007

E ora organizziamo insieme la grande festa del 14 ottobre!

Questa mattina a Brescia abbiamo presentato alla stampa le liste nazionali e regionali di sostegno a Rosy Bindi, nella nostra provincia, per le primarie del 14 ottobre.
Una cosa in particolare mi è piaciuta, tra le tante dette questa mattina dagli amici con cui ho condiviso questa avventura verso la nascita del Partito Democratico: il 14 ottobre dovrà essere un giorno di festa per tutti coloro che sperano nella nascita di qualcosa di nuovo.
Io credo che il lavoro fatto per arrivare a costruire insieme le liste a sostegno di Rosy Bindi, faccia ben sperare nel fatto che si sia partiti con il piede giusto.
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I media (alcuni almeno) in questi ultimi tempi continuano ad insistere sul disinteresse da parte della gente comune alla politica, vogliono convincerci del fatto che siamo ormai una specie in via di estinzione, noi che crediamo nell'impegno diretto.
Sembra quasi che vogliano farci sentire "diversi", o, peggio ancora, continuando a porre i riflettori sulle questioni della "casta" e dei privilegi ai politici, subdolamente alimentano la convinzione che l'impegno politico debba necessariamente nascondere "qualche altro interesse".
Non facciamoci scoraggiare da tutto ciò.
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Io sento molto forte il desiderio della gente di esserci, di ascoltare ed essere ascoltati, di essere parte attiva del processo decisionale.
Molti politici sono spaventati da tutto ciò, forse perché hanno paura di perdere il controllo, li spaventa che ci sia gente pensante che possa mettere in discussione “il loro sistema”.
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A Rosy Bindi invece va riconosciuto il merito di aver saputo cogliere questa energia positiva che gira attorno al PD (come l’ha definita un amico che spero tanto da questa energia si faccia ricontagiare).
A noi il compito grande di non deludere la fiducia che Rosy ha riposto in noi, quando ci ha detto: le liste dovete farle voi!
E quindi, dopo il 14 ottobre, quando, come diceva Ciro, stringeremo la mano al vincitore e ci daremo da fare per costruire il Partito Democratico di tutti, non dovremo però dimenticare che grazie a Rosy sarà veramente qualcosa di nuovo.
Nuovo per i modi con cui si sarà arrivati a quello che non è un traguardo, ma un punto di partenza.

sabato 15 settembre 2007

Facciamo rete


Segnalo questo link utilissimo per chi, in provincia di Brescia, ha voglia di sostenere la candidatura di Rosy Bindi alle primarie per il Partito Democratico.

Qualche giorno fa ho sentito un giornalista del Corriere della Sera che espimeva la sua perplessità circa la rete, dicendo che spesso ciò che si legge sui siti o nei blog non è vero.
Invece ciò che leggiamo sui quotidiani è tutto vero, ho pensato...
Io non credo affatto che sulla rete ci siano tante falsità, ci sono al contrario tante opinioni diverse. Le opinioni della gente comune, che non trovano certo spazio sui media lottizzati.
Bisogna avere l'accortezza di prenderle come tali.


venerdì 14 settembre 2007

Perchè sono sempre più convinta che sia importante scegliere Rosy

Vorrei aggiungere un motivo in più al perchè io scelgo Rosy.
In realtà è stato forse il primo motivo che mi ha avvicinata a lei, per cercare di capire quale fosse la sua posizione al riguardo.
Non ne avevo però parlato nel post precedente, pensando che fosse un tema per certi versi personale.
Ma in questi giorni ho maturato la convinzione che sia fondamentale parlare anche di questo.
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Aggiungo un’ultima parola, che però è, a mio parere, uno dei motivi forti che ci deve spingere a votare per Rosy Bindi alle primarie del 14 ottobre 2007.
Questa parola è laicità.
Nel suo manifesto “Per un’Italia più libera, più ricca, più giusta”, Rosy Bindi ha scritto : “Se il Pd è pensato e progettato al servizio del bene del nostro Paese, capace cioè di guidare il rinnovamento della democrazia e superare in una nuova sintesi le vecchie appartenenze, dovrà anche diventare la casa e la scuola di una nuova laicità, il luogo in cui tutti i cittadini possano sentirsi rappresentati, a qualunque fede, etica e cultura appartengano.
Io credo che Rosy Bindi abbia veramente a cuore questo tema. Un tema importante, che non dobbiamo sottovalutare.

Una decina di giorni fa a San Felice del Benaco si è svolta l’assemblea per la costituzione del comitato locale per il partito democratico. Sicuramente un successo per quanto riguarda la partecipazione dei cittadini.
Durante quella serata ad un certo punto un cittadino ha chiesto alle persone che sedevano al tavolo della presidenza di “qualificarsi” dal punto di vista politico.
C’erano Ambrogio Florioli, della Margherita, che è stato sindaco per 15 anni; c’era mio marito, che fa parte del direttivo dei DS della Valtenesi, che ha aggiunto di aver maturato la sua scelta di campo anche grazie all’esperienza vissuta in famiglia, con il padre consigliere comunale del PCI a Salò e per tanti anni presidente della Cooperativa Lavoratori del Garda; c’era inoltre il segretario provinciale dei DS, Franzoni, che ha concluso la sua presentazione dicendo:”Io invece vengo da una famiglia cattolica.”
Vi confesso che mi sono cadute le braccia.
Sentire questa affermazione fatta dal mio segretario provinciale mi ha fatto capire che di strada da fare ne abbiamo tanta, tanta, tanta. E tutta in salita.
Io e David passiamo il nostro sabato pomeriggio in oratorio a fare catechismo insieme alle nostre figlie, perché questo è ciò che il nostro Vescovo ha da qualche anno proposto alle famiglie della nostra diocesi.
Ma queste sono questioni nostre. Sono aspetti che appartengono al nostro essere famiglia.
È un po’ triste pensare che sia ancora così radicata la convinzione che da una parte ci sia la sinistra e dall’altra ci siano i cattolici.
È un po’ triste vedere i nostri amministratori seduti al primo banco delle messe comandate o peggio ancora alle processioni per la Madonna del Carmine, come se fosse una passerella politica dalla quale non puoi mancare.
È anche per questo che io scelgo Rosy, perché sono convinta che a lei veramente stia a cuore la laicità dello stato, non certo a chi fa dell’appartenenza religiosa uno strumento per raccogliere il consenso o, peggio ancora, uno strumento per dividere.

martedì 4 settembre 2007

Perché IO SCELGO ROSY?

Ci sono tanti motivi per i quali ho deciso di sostenere Rosy Bindi alle primarie del prossimo 14 ottobre.
I principali sono questi.


Io scelgo Rosy perché Walter Veltroni mi ha convinta quando ha detto che “La democrazia non è ci riuniamo e parliamo. La democrazia è decisione. Ci riuniamo, sentiamo le ragioni degli uni e degli altri, e poi decidiamo; e decidendo cambiamo la nostra comunità”.
Io scelgo Rosy perché Rosy Bindi mi ha dimostrato nei fatti di credere nella nostra capacità di riunirci, di parlare, di decidere.
Di decidere in primo luogo chi potrà essere il segretario del nascente Partito Democratico e chi potrà far parte della Assemblea costituente.
Se Rosy Bindi non avesse deciso di metterci la faccia e candidarsi per la segreteria, a cosa sarebbero servite le primarie del 14 ottobre?
Senza di lei in che modo avremmo potuto noi tutti vivere la democrazia della decisione?
Senza di lei in che modo, decidendo, avremmo potuto vivere il sogno di cambiare la nostra comunità?

Io scelgo Rosy perché Walter Veltroni mi ha convinta quando ha scritto che “Se c’è una parola che dovrà dominare il processo che condurrà alla nascita del partito democratico e che poi dovrà anche guidarne il cammino, il modo di funzionare e di compiere le sue scelte politiche fondamentali, questa parola è “sintesi”. Sintesi, innanzitutto, tra le diverse culture e tradizioni, tra le diverse identità del centrosinistra, che dovranno incontrarsi e intrecciarsi tra loro fino a “confondersi”. Queste culture, queste identità, saranno giustamente orgogliose di ciò che hanno rappresentato nella storia del Novecento e del nostro paese, e insieme dovranno avere la saggezza di cercare la loro unità più che in un percorso condiviso del passato, in una visione comune del futuro.”
Io scelgo Rosy perché noi cittadini potremo credere che il Partito Democratico sarà veramente sintesi e unità in una visone comune del futuro se non ci sarà la necessità di un “ticket” affinché il segretario abbia accanto qualcuno che “controlli” che anche “l’altra parte” sia rappresentata, perché non ci saranno parti da rappresentare, ma saremo veramente un partito nuovo.
Io scelgo Rosy perché ha il coraggio di dire che il segretario del Partito Democratico dovrà rappresentare tutti, dovrà avere l’ambizione di fare un partito che sia qualcosa di nuovo rispetto ai partiti identitari del secolo scorso.

Io scelgo Rosy perché Walter Veltroni mi ha convinta quando ha scritto che “Il Partito democratico nascerà se avrà, tra le altre, queste caratteristiche, se susciterà interesse e muoverà passioni, se saprà rispondere alle esigenze in questo determinato momento della nostra vicenda nazionale, interpretando le domande, i bisogni e le aspettative degli italiani, assumendo le contraddizioni e le tensioni della società, offrendo loro una sintesi e una prospettiva”.
Io scelgo Rosy perché non è sufficiente scriverle certe cose, bisogna anche metterle in pratica.

Io scelgo Rosy perché quando ascolto Walter Veltroni mi lascio affascinare dalla sua capacità di far sognare, ma poi mi rendo conto che non basta sognare.
E allora scelgo Rosy perché ha dimostrato di essere capace di riavvicinare i cittadini alla politica, di voler restituire alla politica la funzione di guardare al futuro, per cambiare veramente il nostro Paese.

Io scelgo Rosy perché grazie alla sua candidatura ho incontrato gli amici del Comitato Bresciano per Rosy Bindi e lavorando con loro ho capito che non è importante chiedersi cosa il Partito Democratico potrà fare per noi, ma cosa possiamo fare noi per il Partito Democratico.

Io scelgo Rosy perché è una donna.
Io scelgo Rosy perché non chiede di essere votata perché è una donna.
Io scelgo Rosy perché il 14 ottobre potremo scegliere chi sarà il segretario del Partito democratico, e se fosse una donna, sarebbe proprio l’inizio di qualcosa di nuovo.