venerdì 3 agosto 2007

Il consiglio comunale del 30 novembre 2006 - seconda parte

No, non mi sono sbagliata. È vero che abbiamo già parlato dei fatti del 30 novembre 2006, ma dobbiamo tornarci, per chiudere il cerchio.

Il 30 novembre 2006 la minoranza mi attacca in consiglio comunale dicendo che io lavoro per la mia associazione a delinquere finalizzata a fare arricchire parenti, amici, colleghi….
E guarda caso il presidente del consiglio, che ha dato la parola alla Berlendis perché leggesse il suo documento, era al corrente di dove sarebbe andata a parare. Dopo il consiglio comunale Florioli ammise di essere al corrente da tempo dell’esistenza della pratica presentata da mio marito, della visura camerale sulla società Brescia Progetti e di averne pure messo al corrente la consigliere Paola Cavedaghi, chiedendole di non parlarne con nessuno. Florioli arrivò pure a scrivere ciò in una lettera che mi inviò il giorno successivo.

Chi aveva fatto queste “indiscrezioni” al presidente del consiglio? O ancora, il flusso delle informazioni è avvenuto proprio in questa direzione o al contrario? Fu Berlendis a informare Florioli prima del consiglio comunale o fu il contrario?
Chissà.

Durante un consiglio comunale successivo, il 30 gennaio 2007, ho chiesto ai consiglieri di minoranza che mi avevano attaccato di riflettere su quanto da loro sostenuto, e dissi:
Ma è mai possibile che persone come lei, consigliere Berlendis, o il consigliere Maruelli, che siete stati amministratori di questo comune in passato, o anche la consigliere Robusti, presidente della Polisportiva, abbiate una visione del mondo amministrativo che ruota esclusivamente attorno al denaro?
Non interessano i contenuti di ciò che si fa, si va solo e sempre a parare sulle questioni legate al denaro. Non è ammissibile nel vostro mondo che una persona faccia qualcosa perché crede in ciò che fa.
Scusate, ma come si fa a non credere che questa visione distorta non sia il frutto della vostra personale esperienza?
Credo, al vostro modo di giudicare, si adattino bene le parole di De Andrè, quando cantava: ”Si sa che la gente dà buoni consigli / se non può più dare il cattivo esempio”.
Sia ben chiaro che gli unici soldi del Comune di San Felice che sono entrati in casa mia sono i 147€ al mese che prendevo come indennità di carica come assessore e vicesindaco
”.
E avevo concluso la mia riflessione chiedendo se dietro questo accanimento nei miei confronti non vi fosse un preciso disegno finalizzato a sollevare un polverone per tornare ai vecchi tempi, quando tutto era gestito dai soliti noti.
«Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi», scriveva Tomasi di Lampedusa. Ma lui parlava della Sicilia del 1860, non della San Felice del 2007….

Scusatemi se mi sono lasciata andare e sono passata, in queste ultime righe, dai fatti alle riflessioni personali.
Prendetele come uno sfogo. Niente più.

Vorrei chiudere sottolineando il fatto che, oggi, il mio atteggiamento critico nei confronti della maggioranza, non nasce certo dalla volontà di fare un “dispetto”, come la minoranza della Berlendis vuole fare credere dicendo che non si capisce come mai io voti contro, come è stato per esempio per il bilancio.
Non mi si accusi se oggi mi oppongo, in consiglio comunale, alle scelte, che non condivido, di una maggioranza di cui non faccio più parte, e che per correttezza ho invece sempre sostenuto nei due anni passati, nonostante le forti divergenze che manifestavo internamente durante le riunioni di giunta.
Anche il signor Maruelli è stato per anni sindaco con Florioli in giunta e oggi critica e vota contro (non sempre).
Anche la signora Berlendis è stata per anni vicesindaco di Florioli e oggi critica e vota contro (non sempre).


Scusate per il disturbo e arrivederci.

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