sabato 4 agosto 2007

Il progetto Pedibus a San Felice del Benaco

Il 17 maggio 2006 sul Giornale di Brescia veniva pubblicata questa mia Lettera al Direttore dedicata a chi aveva permesso al Pedibus di muovere i primi passi!

A partire dai primi giorni del mese di maggio è iniziata a San Felice del Benaco l’esperienza dell’andare a scuola a piedi.
Nel mese di Gennaio 2006 l’amministrazione comunale, in collaborazione con tutte le scuole presenti nel comune, aveva avviato un’indagine finalizzata allo studio delle modalità di trasferimento nei percorsi casa – scuola, con l’obiettivo di indagare le modalità di spostamento e quantificare il numero di bambini che raggiungono la scuola a piedi o in bicicletta.
Per quanto riguarda la scuola primaria, dall’indagine era emerso che oltre il 66% dei bambini raggiungeva la scuola in automobile, mentre solo il 17% a piedi, principalmente perché già un genitore si muove con il mezzo di trasporto privato e dunque trova comodo accompagnare i figli a scuola, anche se questo lo costringe ad allungare il proprio tragitto.
Dall’analisi effettuata era però emerso un certo interesse nei confronti di un progetto Pedibus, che stimolasse i bambini a muoversi a piedi e permettesse loro di effettuare in condizioni di sicurezza il tragitto casa – scuola.
E così, dopo la giornata sperimentale del 24 marzo scorso, la scuola primaria B.Rubelli, con l’aiuto dell’amministrazione comunale, ha organizzato il servizio di Pedibus per favorire la mobilità casa - scuola degli alunni frequentanti le classi dalla Ia alla Va e all’inizio di maggio sono partite tre linee: la gialla, la verde e la rossa, che collegano le diverse parti del territorio comunale con la scuola primaria, trasportando settanta bambini (più della metà dei bambini iscritti alla scuola).
Le motivazioni che ci hanno spinto come amministrazione a lavorare perché il Pedibus partisse sono molteplici.
Sicuramente tra queste motivazioni vanno ricordate la volontà di promuovere l'autonomia dei bambini nei loro spostamenti quotidiani e nei processi di socializzazione tra coetanei, ma anche l’idea di coinvolgere attivamente i bambini, educandoli e stimolandoli, in un progetto di mobilità sostenibile. Se realmente vogliamo fare scelte che siano sostenibili, che soddisfino oggi le nostre esigenze senza compromettere alle generazioni future di fare altrettanto, perché non coinvolgere proprio i bambini nei nostri progetti e cercare di educarli il prima possibile a diventare dei cittadini responsabili?
In un comune come San Felice del Benaco, caratterizzato da un territorio di notevole valenza paesistica e ambientale, è fondamentale aiutare i bambini a percepire la bellezza di ciò che li circonda, affinché da qui scaturisca poi il rispetto del territorio in cui vivono.
È mia convinzione che anche attraverso questo tipo di iniziative che si gettano le basi per un governo del territorio che abbia come fine primario migliorare la qualità della vita di chi vive nel nostro paese.
Ma un’altra idea forte sta alla base del progetto Pedibus: quella di favorire la nascita di relazioni sociali che vanno ben oltre l’esperienza stessa. Si è infatti chiesto a gruppi del mondo del volontariato presenti sul territorio di collaborare all’iniziativa e la risposta è stata eccezionale.
E così le linee sono partite e “camminano” soprattutto grazie all’aiuto di un gruppo di vivaci signore di San Felice e al gruppo Alpini di Portese, che assicurano il servizio della linea gialla, la più numerosa, che collega la scuola proprio con la frazione di Portese, lungo un tragitto di circa un chilometro e mezzo.
Fin dai primi viaggi si è creato un rapporto particolare tra gli “autisti” e i piccoli utenti del Pedibus, e la paura e la preoccupazione dei genitori per la sicurezza dei bambini è stata scacciata dall’entusiasmo di tutti.
Sicuramente anche quando la scuola finirà e con essa il Pedibus, i bambini non dimenticheranno i volti delle persone che in questo mese li hanno accompagnati, e forse questo li aiuterà anche a capire che ci sono persone che si mettono a disposizione degli altri semplicemente perché credono in ciò che fanno. E non è poco, in un mondo in cui c’è chi si adopera per convincerci che solo i furbi vanno avanti.

Michela Tiboni
Vicesindaco e assessore all’urbanistica del Comune di San Felice del Benaco

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